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Poco conosciuto in Spagna, Maria Teresa Hincapie (1956-2008) è stato il grande pioniere della prestazione in Colombia e una delle figure più impressionanti dell'action art per la sua presenza radicale negli spazi abitativi. La sua opera è arrivata nel nostro Paese diluita in mostre collettive all'inizio del XXI secolo, quando era già stata riconosciuta nelle principali biennali e musei internazionali. Preceduta solo dalla piccola mostra personale tenutasi qualche mese fa alla galleria Mira 1 di Madrid, questa prima grande retrospettiva, coprodotta dal MACBA insieme al Museo di Medellín, è un vero e proprio evento. Risolto con successo?

Alla difficoltà di affrontare qualsiasi retrospettiva performativa, moltiplicata dall'assenza del protagonista, si aggiunge la mancanza di registrazioni di qualità per la posizione incrollabile di Hincapié sul rapporto indissolubile tra arte e vita, forgiata in un'opera di resistenza che si opponeva alla vana spettacolarizzazione e al grossolano materialismo del nostro tempo.

La soluzione felice è passata attraverso un ricerca intensivache ha rivitalizzato la sua collezione donata al MoMA con interviste a stretti collaboratori, la presentazione di alcune delle sue spirali con oggetti isolati ed elementi della natura e il contributo di artisti che ricreano le sue azioni, come Maria José Arjona E mappa del teatro; oppure evocano, come nel meraviglioso video di cocco scuro sull'isola delle tombe dei morti non reclamati (in precedenza a causa dell'AIDS, recentemente a causa del Covid), Hart Island, di fronte al Bronx di New York.

Hincapié ha parlato di attivazione delle energie maschili e femminili e ha definito l'arte femminista con lo slogan

Un percorso tematico e austero che riesce a trasmettere l’autenticità di questo artista. Autodidatta, arrivò per caso al teatro antropologico di Barba e ai poveri di Grotowskiche lo portò a viaggiare in Oriente per apprendere tecniche teatrali e di danza non occidentali, formazione con la quale avrebbe debuttato alla fine degli anni Ottanta in un sistema artistico che conosceva appena e di cui ha cercato di rimanere in disparteoccupando spazi residui o esterni che ha abitato per giorni.

[L'arte colombiana prima e dopo il boom]

Tutto cominciò con l’affermazione dell’esistenza reale attraverso la trascendenza “sacra” della vita quotidiana, per poi giungere all’insediamento ancestrale dei gruppi etnici in Messico e Colombia.

Qui si dice, in un certo senso, che non era una femminista e che la sua posizione era androgina. Come altri artisti della sua generazione, Hincapié parlava di attivazione delle energie maschili e femminili e definiva l'arte femminista con uno slogan. Ma ha dedicato un decennio a presentarsi come un essere-donna, con presentazioni decisivo come Vetrina E una cosa è una cosa. E sto solo rivedendo i curatori con cui ha lavorato e le mostre collettive di donne a cui ha partecipato in tutto il mondo una forte rete di fratellanza.