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Entrando nella galleria la prima impressione è tessuti con molta luce, un impatto simile a quello di un viaggio al sudpassiamo davanti a Despeñaperros e le nostre pupille si restringono per la luminosità.

venire/andare e il Seconda mostra curata da Sema d'Acosta per la galleria Yusto/Giner di Marbella nella sua nuova sede di Madrid dopo ecc. ecc. ecc.tenutasi la scorsa primavera e che ha voluto dare risalto alla giovane pittura prodotta in Andalusia.

Ora è il momento di salvare i protagonisti di la generazione emersa negli anni '80 ma le cui opere non erano state esposte a Madrid per molto tempo, sebbene molti di loro siano oggi i pittori più stimati di Cadice, Malaga e Siviglia. Perché allora questa assenza?

Paco Sanguino: 'Sevilha ou depois das piscinas', 2022

Paco Sanguino: 'Siviglia o dopo le piscine', 2022

Per cominciare, si tratta di una generazione di artisti bistrattati su tutto il territorio a causa dell'eccessiva internazionalizzazione condivisa dai nuovi musei e centri artistici impegnati a superare l'isolamento della dittatura franchista e ad attualizzare il nostro Paese, anche se a discapito degli artisti spagnoli, la cui inerzia dura ormai da troppo tempo. Il che, logicamente, si è riflesso nei mezzi di diffusione culturale.

Tuttavia, la causa principale è stata la terribile selezione esclusiva della fiera ARCO, che negli ultimi decenni ha sistematicamente distrutto per lungo tempo il tessuto delle gallerie in quella che naturalmente chiamiamo “periferia”. Ma come possiamo definire l'Andalusia una periferia, soprattutto se parliamo di pittura?

La seconda impressione, quando iniziamo a fermarci davanti ai tessuti e alle carte, è ironia condivisasintomatico di questa postmodernità in cui si sono distinti questi artisti, che hanno attraversato diverse tendenze, dal neoespressionismo e dalla transavanguardia, all'astrattismo e al postminimal, passando per le rivisitazioni surrealiste e pop in chiave concettuale, per coagulare i propri linguaggi figurativi, non esenti da critiche.

Un'ironia che acquista densità e, quindi, maggiore interesse man mano che entriamo in questo spazio.

Salomé del Campo: 'As Sombras', 2016

Salomé del Campo: 'Le ombre', 2016

Perché è un collettivo eclettico e molto generoso, con niente di meno che tredici artisti, ma inspiegabilmente solo due donneIn primo luogo, vorrei sottolineare le arpilleras tra figurazione e astrazione di conchiglia ybarra.

E lo sguardo cupo degli adolescenti Salomè del Campoa cui il CAAC di Siviglia ha dedicato una retrospettiva di metà carriera nel 2021, qui con una meravigliosa tela della sua serie tribunali.

Sullo sfondo, oltre ai più noti Federico Guzmántroviamo a Siviglia e Malaga due veri e propri artisti di riferimento, che lavorano sia nella pittura che nella scultura, i neobarocchi lavoro di Gonzalez E Chema Lumbrerasqui con acquerelli e una scultura sospesa, in cui utilizza la risorsa grottesca delle parodie animali per esprimere la sua narrazione critica dell'attualità.

Speriamo di rivedervi tutti a Madrid.